Mille anni fa conobbi un mago che ogni giorno distribuiva ai suoi aiutanti un sacchetto con tantissimi semi, utili per la continuazione della vita e della prosperità del bosco che lui custodiva. Il loro compito era di spargere ogni giorno, con impegno, saggezza e perizia, quei preziosi semi che il mago affidava loro. Alla fine del giorno, proprio al centro del bosco, tutti si riunivano intorno al fuoco per bruciare i semi avanzati che non erano stati usati.
In una fine giornata delle tante, uno tra i discepoli chiese al mago il perché di quel rito, ottenendone in cambio una domanda “Oggi quanti semi hai piantato nel giusto modo, per il bene del nostro bosco?”. Quello rispose “Io maestro … Io ne ho usati 12.281!” disse il più giovane tra loro. “Io invece 45.542, però ho fatto una fatica che nemmeno potete immaginare”, aggiunse quello che sembrava il più anziano.
Durante quella giornata, tutti avevano distribuito i semi, ciascuno nella propria misura d’impegno. Il mago allora prese la parola nella concitazione del momento e disse: “Cari amici, ho dato a ciascuno di voi un sacco pieno di semi con il compito di seminarli nel bosco, per farlo diventare sempre più bello e generoso, affinché ne possiate godere i frutti e le meraviglie. E voi, dopo tutta la fatica che mi state raccontando, mi dite che non li avete comunque usati tutti??” Si alzò ed indicando un pallottoliere disse: “Dentro ogni sacchetto metto ogni giorno 86.400 semi: vorrei che tutti venissero usati per il bene del bosco!”.
Si alzò uno tra i più nascosti e silenziosi dicendo “Io ho sparso quasi 70.000 di quei semi, solo che ora non ho più la forza di alzarmi o di fare qualsiasi cosa. E’ vero anche che da quei semi non sempre sono nati alberi da frutto rigogliosi o piante dai fiori splendenti e dai mille profumi, come tu dici”. Il mago sorrise e rispose “Non è quanti semi getti ma come li getti: gettane tanti e più che puoi, ma gettali sul terreno fertile, non tra la sterpaglia o sulla roccia. Gettane pochi, se non riesci a impiegarli tutti, ma gettali dove la terra, il sole, l’acqua ed il vento riusciranno a farli fruttare al meglio”.
Detto ciò, Il mago sorrise e invitò tutti a stringersi, ancora una volta, intorno al fuoco dicendo: “Prendete i semi che vi sono rimasti e gettateli nel fuoco ora, perché domani ne avrete altri nuovi, nella misura che vi ho detto: quelli che non avete usato sono stati sprecati, così come quelli che non avete seminato nel giusto modo. Ne avrete per tutta la vostra vita sino a che non sarà finita. E da quel bosco, secondo come li avrete usati, otterrete il frutto delle vostre fatiche”.
E quel mago è la vita, che ogni giorno consegna pazientemente a tutti noi, suoi aiutanti, 86.400 semi che la vita stessa trasforma in secondi, ore, giorni, mesi e anni. E quel bosco è il frutto del nostro agire: tocca a noi fare in modo che nessun attimo vada sprecato inutilmente.
Giovanni Donini, 26 settembre 2017